martedì 16 giugno 2009

L'anno che verrà

Lasciamoci alle spalle gli strascichi della campagna elettorale ed i soliti personaggi, che litigheranno 5 anni per una batteria in un fosso, e guardiamo avanti.
Da uomo Democratico (e non democratico come scritto nei volantini propagandistici della nuova destra sangiustese), credo sia arrivato il momento di impegnarsi per il nostro paese.
La nostra generazione di quarantenni non ha dato abbastanza per la vita sociale e culturale di San Giusto.
La gestione del paese e delle associazioni è saldamente in mano alle generazioni precedenti, che penso lo molleranno solo al momento del gran salto.
Questo in se non è un male, ma uno degli effetti secondari è la poca vivacità culturale, rimasta bloccata alla rassegna di teatro dialettale ed alle pretese mondane della Signora Sindaco.

L'interrogativo rimane irrisolto:
San Giusto è un paese dormitorio dell'area metropolitana di Torino?
Oppure mantiene vivo lo spirito e l'identità di un paese giardino ottocentesco?


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